lunedì 20 ottobre 2008

Spettacoli d'arti varie di disannamorati di te





Serena ha 26 anni, era sempre sorridente da bambina, a 15 anni provò a dare il suo primo bacio a Scott, il ragazzetto americano venuto per un anno in Italia. Scott la scansò ridendo, mezz'ora dopo andò nella stanza di sopra con Michela, quella con le tette grosse. Da allora Serena ha sempre quel sorriso triste che fa sentire a disagio chi le sta intorno. Quando incontra qualcuno ora lo guarda con occhi ingrigiti. Non ha più speranza in niente. Serena è sempre stata sola. Domenica prossima parte per Barcellona, solo andata.

Luca era l'idolo di tutti, 20 anni, bello, simpatico, spigliato, sicuro. Al liceo tutte lo cercavano con gli occhi. Per i suoi amici era l'idolo, quello da seguire. Fabrizio, il fratello più piccolo, lo adorava. Chiedeva consiglio su come fare con le ragazze, come giocare a calcetto, dove andare quando saltava le lezioni. Da quando Luca se n'è andato a Parigi con la sua ragazza, 3 anni fa, Fabrizio gira a vuoto. Non sa più prendere una decisione. Voleva telefonare a suo fratello per chiedergli a facoltà iscriversi, poi ha pensato che era meglio parlargli di persona. Allora per un anno è rimasto senza fa niente in attesa della decisione giusta.

Daniele non è mai piaciuto. Era troppo grasso, troppo alto, troppo magro, troppo alternativo, troppo alla moda, troppo un amico, troppo timido, troppo strano, troppo ordinario, troppo grigio, troppo in disparte, troppo brutto. Ma Daniele era una persona dal cuore d'oro. Vedrai Daniele che una persona come te non può essere da sola per tanto tempo, gli dicevano le ragazze. Finché un giorno arrivò una ragazza che gli disse che lui era tutto quello che stava cercando. Che era lei, proprio lei quella che stava aspettando, che si sarebbero potuti amare. Lei sparì poco dopo.
Ora Daniele, a 27 anni, sembra il prototipo della ragazzina anoressica. Sta a casa guarda la tv e all'ora di pranzo si fuma tre sigarette. Ora ha un biglietto per Berlino vicino il letto.

Patrizia era l'amica di Anna. Anna era bella, Patrizia era semplicemente brutta, senza mezzi termini o mezzi bugie. Dopo un po' se ne era resa conto pure lei. Niente illusioni. Tutti avevano il numero di cellulare di Patrizia perché volevano parlare di Anna, avere consigli, rimedi per cavolate fatte. E lei una volta chiuse le telefonate si metteva a piangere. Sono passati dieci anni, Anna ormai è sparita ma Patrizia sta ancora aspettando che qualcuno telefoni per lei.

Quando che trovarono Simone dentro il garage con la macchina del padre ancora accesa nessuno capì. Simone era sempre sorridente, si era appena diplomato, a settembreottobre sarebbe andato all'università, aveva anche una ragazza, Silvia. Nemmeno Silvia aveva capito. Per un paio di giorni non capì niente nessuno. Simone era lì effettivamente morto però non era morto perché non poteva essere morto. Lui? Impossibile. Poi almeno questo fu accettato, ma dopo 2 anni nessuno ha ancora ha capito perché non c'è più quel bravo ragazzo che sorride nelle foto.

Il giorno che Laura disse a suo padre che era lesbica, e che specificò a suo padre che lesbica era il corrispondente femminile di frocio, fu una giornata tutto sommato serena. Erano stati molto peggio gli anni precedenti, a nascondere tutto, a portare pure un finto fidanzato a 18 anni. Il padre, nonostante l'educazione fatta all'aperto su banchi di nebbia (parole di Laura) non fece una piega. Non sapeva che voleva dire lesbica, ma non ebbe poi tanti problemi ad accettare la cosa. La madre impegnò un settimana a realizzare l'idea che non avrebbe avuto un nipotino. Poi si ricordò che anche la cugina di una sua amica aveva la figlia presbica o qualcosa del genere, quindi alla fine non era poi una cosa tanto strana. Poi si sà queste mode vanno e vengono.
- Insomma si presbica, Laura mia?
- Lesbica, mamma!
- Va ve' è sempre pe' di frocio, no?
- A parte che non si dice frocio, comunque si, è così diciamo
- Ma è una cosa che poi se passa?
- Mamma no! mica è una malattia, poi che ne so un giorno... che ne so io..
- Ma 'n nipotino non ce scappa eh?
- No.. passi el fidanzao finto ma mo pure in fijo finto 'n t'el posso porta'!
- Me fi ride..
- Perché?
- Perché quanno te incazzi parli dialetto pure te!
- .......Me voi vene ma'?
- E certo!
- Anche io!
- Ma mo do vai?
- Con Luisa volevamo prendere una casa.
- A me me dispiace che vai via, mica altro
- Si... però...
- Laura?
- Eh?
- Ma non c'hai paura che adesso al gente te prenda per il culo?
- Eh.. si..
- I paesetti è tutti cattivi La'..
- Ti ricordi come diceva babbo quando ero piccola?
- Che?
- Se non stamo bene qui giremo a Roma!
- Eh.. però chiamame sa'!
- Ahahahah!

2 commenti:

Dusty ha detto...

necessito di una spiegazione.

Final Solution ha detto...

che spiegazione?