martedì 30 novembre 2010

Ciao Mario



e grazie di tutto

lunedì 25 ottobre 2010

Ivano Fossati - La Mia Banda Suona Il Rock



La mia banda suona il rock
e tutto il resto all'occorrenza
sappiamo bene che da noi fare tutto è un'esigenza
è un rock bambino soltanto un po' latino
una musica che è speranza,
una musica che è pazienza
è come un treno che è passato
con un carico di frutta
eravamo alla stazione si ma dormivamo tutti
e la mia banda suona il rock
per chi l'ha visto e per chi non c'era
e per chi quel giorno li
inseguiva una sua chimera.

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no, no
per favore no.

La mia banda suona il rock
e cambia faccia all'occorrenza
da quando il trasformismo è diventato un'esigenza
ci vedrete in crinoline, come brutte ballerine
ci vedrete danzare come giovani zanzare
ci vedrete alla frontiera con la macchina bloccata
ma lui ce l'avrà fatta, la musica è passata
è un rock bambino soltanto un po' latino
viaggia senza passaporto e noi dietro col fiato corto
lui ti penetra nei muri ti fa breccia nella porta
ma in fondo viene a dirti che la tua anima non è morta

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no
per favore no.

La mia banda suona il rock
ed è un'eterna partenza
viaggia bene ad onde medie
e a modulazione di frequenza
è un rock bambino
soltanto un po' latino
una musica che è speranza una musica che è pazienza
è come un treno che è passato con un carico di frutti
eravamo alla stazione si ma dormivamo tutti
e la mia banda suona il rock
per chi l'ha visto e per chi non c'era
e per chi quel giorno li inseguiva una sua chimera.

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no

domenica 12 settembre 2010

80's

I miei nonni paterni, 31 dicembre 1983, i Righeira, casa in campagna, gli occhi scavati di nonna Lucia, elementari, catechismo, estate 1987, gli Europe, Ken il guerriero, Mazinga Jeeg robot, l' Ape Maia ,le medie , un mio compagno che ascolta i Bon Jovi, mio padre che ascolta i Doors e i Dire straits, Non mi mandano avedere Labyrinth al cinema, Paolo, la storia infinita, Stefania, gli amici dell'estate, estate 1982 a casa di io zio, il casino dei festeggiamenti per l'italia campione dle mondo, messico 86 televisione nuova emio padre incazato, mia madre che mi porta i panini dal lavoro, io che dormo nel letto di mia madre quando babbo lavora di notte, giocattoli, Debora Caprioglio, Drive in. Has Fidanken, la giostra, la festa dell'amicizia, la festa dell'unità i prosciutti vinti al gioco, partite del fabriano basket, Dallas, J.R. è morto?

mercoledì 18 agosto 2010

Litfiba - Ragazzo



Io vorrei sapere
Chi governa il mondo
Che cosa gli direbbe
Uno che è senza lavoro
Vorrei sapere
Come si fa a cadere
E come puoi risalire
Senza farti male
Sono un ragazzo
Ricordatevi che esisto
Sono il re del Nulla
Mentre il Nulla ruba i migliori

Vorrei sapere
Perché non è reato
Fare la puttana di stato
Ed abusare ogni potere
E sono senza un letto
Ma mi basterebbe un tetto
Almeno fino a domani
Prima che la marea cresca
Sono un ragazzo
Ricordatevi che esisto
Sono il re del Nulla
Mentre il Nulla ruba i migliori

Lavorare per contare
Non si può dire che sia godere
Meglio impazzire
Che stare qui a vegetare
E sono senza un letto
Ma mi basterebbe un tetto
Almeno fino a domani

lunedì 16 agosto 2010

Brand: New



Ciao Massimo,
ho notato che manifesti un pò troppo spesso e liberamente il tuo odio verso il nostro (volente o nolente, è anche il tuo) Presidente del Consiglio Berlusconi. Mi chiedo che cosa voglia dire insultare un personaggio politico all’interno di un programma come il tuo che di politico non dovrebbe avere nulla! Anche se MTV, come tutti hanno capito, tende verso una certa ideologia anche se prende soldi da multinazionali ecc… un esempio: il tuo programma è sponsorizzato dalla Mini, marchio che ormai è di proprietà BMW = auto da “merdoso” capitalista… coerenza non ne vedo.
Ti saluto.
Paolo

Caro Paolo,
mi sembra tu sia un pò confuso. Ma andiamo con ordine. Punto primo. Io non odio Berlusconi. È lui che odia me.
E io che dovrei fare? Porgere l’altra guancia?
Punto secondo. Perché mai la mia trasmissione non dovrebbe avere nulla di politico? Cioè, tutto quello che fai è politica. Compri i surgelati al posto dei cibi biologici? È politica. Offri sempre la cena alle ragazze che vuoi portarti a letto? È politica. Compri il satellite e lo porti allo stadio per lanciarlo addosso agli ultras avversari?
È sempre politica.
Punto terzo.Tu dici che MTV prende soldi dalle multinazionali. Ecco, vedi, il fatto è che MTV è una multinazionale. Sono io che prendo soldi da una multinazionale. Per quanto riguarda infine il problema BMW non vedo che ci azzecchi con Berlusconi. La BMW è un’azienda che paga MTV per far vedere il suo
marchio. Ma non mi sembra che si sia ancora presentata alle elezioni, nè che abbia un migliaio di processi a carico o che vada a cena con Dell’Utri e gli altri amici suoi.
E poi, soprattutto, io la Mini BMW non ce l’ho.
No, non mi sembra proprio di averla. Urgono rimedi.

“Pronto? Sì, buonasera sono Massimo Coppola, quello che vende idee infilate nelle vostre macchine. Sì, mi stavo chiedendo… mi segua…dunque io sono un conduttore, giusto? E quindi in quanto conduttore devo condurre, giusto? Ora: se non ho un mezzo da condurre che cosa mai posso condurre? Bravo! Ecco, ha capito. Sì, grazie, la vorrei rossa. Senta, non è che ci possiamo mettere una scritta sulla fiancata? Sì? Bene.
“Berlusconi vaffanculo” ci sta? Fantastico.
Grazie, grazie mille”

mercoledì 21 luglio 2010

venerdì 26 marzo 2010

lunedì 15 febbraio 2010

Violent Femmes - Kiss Off



Ho bisogno di qualcuno,
una persona a cui parlare
qualcuno che mi importerebbe di amare
magari sei tu? Magari sei tu?
Le cose si complicano, vado nel panico,
non sono all'altezza,
è proprio un'abitudine,
"ehi, ragazzo, sei malato",
beh, tesoro, è così.

Potete anche andarvene tutti a quel paese,
dietro di me vedo che mi fissano,
mi faranno male di brutto, ma me ne fregherò,
mi faranno male di brutto,
lo fanno di continuo, sì, sì, lo fanno di continuo...

"Spero tu sappia che questo
finirà nella tua scheda e ci resterà"
Ah, sì? Beh, non ti agitare così,
per caso ho detto che sono impressionato?

Ne mando giù una, una, una perché mi hai lasciato,
e due, due, due per la mia famiglia,
e tre, tre, tre per il mio mal d'amore,
e quattro, quattro, quattro per l'emicrania,
e cinque, cinque, cinque per la mia solitudine,
e sei, sei, sei per la mia tristezza,
e sette, sette per n-n-nessun domani,
e otto, otto, ho scordato perché otto,
e nove, nove, nove per un dio perduto,
e dieci, dieci, dieci, dieci per tutto, tutto, tutto, tutto...

Potete anche andarvene tutti a quel paese,
dietro di me vedo che mi fissano,
mi faranno male di brutto, ma me ne fregherò,
mi faranno male di brutto,
lo fanno di continuo, sì, sì, lo fanno di continuo...

martedì 9 febbraio 2010

mercoledì 27 gennaio 2010

venerdì 22 gennaio 2010

giovedì 14 gennaio 2010

martedì 12 gennaio 2010

Indifferenti

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l'intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto ad ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta già costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'é in essa nessuno che stia dalla alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Peciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917