martedì 30 settembre 2008

Eppure vi sento tutti




La bambina cinese la vedo piangere, ma non so perché, non riesco a capirlo. I bambini piangono e ridono per motivi del tutto diversi della gente adulta, motivi che neanche loro fra qualche anno non capiranno più. Ormai non riesco più ad entrare nella loro testa, ma posso sentire il pianto della bambina. Fra un minuto forse passerà, distratta da qualcos'altro. La madre invece posso sentirla, stanca, intristita, pensa che ha sbagliato a venire qua in vacanza, lontanissima da chi parla la sua lingua, con il marito nervoso che osserva gli orari dei treni e la bambina che piange. Forse sua figlia è ancora troppo piccola per farla viaggiare, forse era lei stessa a non voler partire. Mai, per non sentirsi lontana da casa, nella sala d'attesa di una stazione, in un paese di alieni. Il marito gira tra i pannelli delle partenze, e pensa che vorrebbe chiedere informazioni ma nessuno lo capisce quando parla in inglese. E' stanco anche lui, la moglie è quasi assente, la figlia piange, il treno è in ritardo, il treno forse lo perdo..
La coppia sulla sessantina sta lì di fianco, si sentono sbiaditi come i loro cappotti, pensano alla stessa cosa,a nulla. Niente da dirsi, solo un treno da prendere per tornare a casa. Stanno in silenzio en on si accorgono di nulla, gli anni passati insieme cominciano ad essere solo noia, gli anni passati insieme o no cominciano ad essere troppi, passati insieme o no che siano. Troppi per non sentirli tutt in una sala di attesa .L'addetto delle ferrovie della sala d'attesa è indispettito, pensa che qualcuno stia cercando di fregare, che qualcuno stia fumando lì dentro ma non si è accorto che il fumo della sigaretta entra da fuori la porta, c’è una ragazza che sta fumando lì- E invece lui guarda in giro, s'incazza, cammina, guarda in giro. Vuole fare il grosso, ma sotto sotto si sente preso in giro. Le signore alla mia destra sono due coreane eccitatissime, parlano allegre, sembra che stiano nel posto più bello del mondo. L’anziano in fondo è in apprensione, è arrivato presto per non perdere il treno, troppo presto ora sta seduto ad aspettare, ma ha paura lo stesso, di sbagliare binario, di distrarsi e perdere il treno, è troppo anziano, troppo solo anche se non lo vuole ammettere. Troppo anziano, e anche un treno può essere un problema-

IN WEITER FERNE, SO NAH!

lunedì 29 settembre 2008

Volevo lasciare un messaggio di speranza





Un giorno tutto questo finirà e sarà tutto migliore. Anche perché peggio di così è difficile da immaginare. Un giorno non avremo Berlusconi presidente del consiglio, lo so che adesso sembra impossibile ma è così. Male che vada bisogna ricordarsi che è mortale e possiamo confidare in questo. Certo, ha figliato, ma adesso pensiamo ad un problema alla volta. Un giorno non avremo Maroni come ministro dell'interno, se Dio vuole non l'avremo come ministro generico. Magari lo troveremo in qualche bar della Brianza, a suonare il sassofono con la Gelmini ad un tavolo ad ascoltarlo. Lei romanticamente abbracciata al maestro unico.... con al seguito la sua classe di 30 alunni ignoranti come le capre.
So che anche questo vi sembrerà impossibile ma un giorno non avremo i Negramaro in cima alle classifiche. Lo so sembra impensabile ma bisogna credeci. Un giorno la gente sarà meno ignorante (dopo la caduta del ministero della diseducazione della Gelmini) e capirà che non si puo' mandare così in alto un gruppo che copia quelli che copiano ciò che facevano i radiohead nei primi anni 90. Va bene essere un paese provinciale ma così è essere sfacciati. Un giorno nessuno si sognerà di dirvi "ah ascolti roba un po' strana, ti piacciono i giardini di mirò?. Si forse questa è la più difficile di tutte da credere, ma è vero; un giorno il post-rock lo lasceranno fare solo a chi lo sa fare, la decostruzione della "forma-canzone" o come si dicono ste minchiate qua nelle fanzine, webzine, blogzine, bohzine, qualcosazine di chi la sa lunga la faranno fare solo agli Einsturzende Neubauten. Un giorno l'idea stessa che si possa chiamare un genere "elettro-acustica" sarà motivo di risate. Gli ossimori vanno usati con parsimonia. Un giorno i dischi dell'anno non saranno decretati ad agosto/settembre con neanche il tempo di scaricare il leak che già stanno tutti con il mouse in mano.
Un giorno tutti avranno Internet con l'adsl da più di un'anno. Quindi non capiterete mai più in macchina con uno che si è scaricato 23 giga di sigle di cartoni animati durante gli ultimi giorni e che adesso vuole fare tutto il viaggio da Santa Maria di Leuca a Berlino ascoltandole. Con te. Solo con te. Anche la sigla di Bia.
Un giorno daranno un finale decente a X-files, Rete4 starà sul satellite come è giusto che sia, trasmetteranno i film di Wenders in prima serata, Enrico Papi sarà bandito dal pianeta.
Un giorno i soldi usati per fabbricare le armi, per le pubblicità delle merendine, per stipendiare che ha progettato i SUV, per stipendiare che usa il proprio stipendio per comprare i SUV, verrano dati a chi ne ha bisogno. Basta crederci.
Un giorno Federico Moccia non apparirà più in televisione. Non dico non venderà più un libro perché non avendoli mai letti non posso neanche parlarne male, però non starà più in televisione con il sorriso del gatto che ha mangiato il topo a parlare di tutto e di più.
Sembra impossibile ma è vero: ora c'è rimasto solo un Bush da eleggere, il fratello di Dabliu', quello che in Florida tolse il diritto di voto ad alcune categorie che in teoria avrebero votato democratico, se in America sono furbi nel 2012 lo eleggono, se lo tengono fino al 2020 e a posto così, il più in fretta possibile. Ah! un giorno la sfida per la Casa Bianca non solo non ci interesserà, ma sarà anche tra 2 candidati che non siano un veterano anti qualsiasi cosa e un venditore di aria fritta.

Tutto questo è possibile, ce la possiamo fare. Tutto, tranne liberarsi di lei

giovedì 25 settembre 2008

PDL FTW

Questa non è una recensione

Avevo già scritto qualche riga a proposito del concerto dei Killing Joke ma mi pareva di aver fatto il compitino alle elmentari, quindi con un colpo di mouse ho cancellato tutto.
Vi dico cosa mi è piaciuto di quel concerto. Mi è piaciuta l'entrata di Coleman con Requiem iniziata da qualche secondo perché era come se fossi nel 1980 per la seconda volta (solo che alla prima avevo 3 anni e quindi non è che mi rendevo poi tanto conto), mi è piaciuto il trucco di Coleman, mi è piaciuta la sua carica che non mi aspettavo perché credevo un tipo più distaccato, mi è piaciuto ballare e pogare nonostante qualche botta che ho preso al ritmo di Wardance, mi sono piaciute tutte le canzoni, anche quelle che non credevo facessero tipo Eighties.
Mi è piaciuto condividere questo concerto con una persona che, come me, ama tutta sta roba industrialnewwavedarkwavepostpunkquellochevoletevoi e che sapeva quanto mi esaltava essere lì. Ma soprattutto mi è piaciuto lo sguardo di Jaz, truccato in un modo che incuteva timore che si è posato su di me*, esprimeva rabbia, follia, esagerazione e io l'ho guardato allo stesso modo, per un secondo mi sono sentito come se avessi scambiato qualcosa su uno dei miei idoli. Ed è anche stato pure un momento di liberazione, perché non si è industrialnewwavedarkwavepostpunkquellochevoletevoi per caso. No, industrialnewwavedarkwavepostpunkquellochevoletevoi ci si nasce, si viene scelti dalla musica e poi Dio ti ripaga con lo sguardo di Jaz Coleman. Si lo so: this is MAAAAAAAADNEEEEEEEEEEEEEEEEESSSSSSSSSS




+ è veeeeeroooooooooooooo ci ho i testimoni ci ho!!!!!

martedì 16 settembre 2008

Anathema Live Contest





cliccate gente, cliccate

martedì 9 settembre 2008

Appetite For Destruction




Autore: Guns 'n' roses
Titolo: Appetite for destruction
Anno: 1988
Produttore: Mike Clink
Etichetta: Geffen Records

Immaginatevi 5 ragazzi della profonda provincia, immaginatevi 5 senza tante speranze che decidono di andare nelle gradi città, immaginateli a Seattle e Los Angeles, bravissimi a non fare nulla, incazzati come solo a 20 anni lo si puo' essere, incazzati contro tutti e contro nulla di specifico, con solo voglia di riscatto, perché laggiù a casa, nella provincia in mezzo al nulla, non c'è niente da fare se non ubriacarsi o passare le serate tra locali semivuoti. La provincia ignorante e zoticona, quella descritta qualche anno dopo dal ragazzo protagonista di One in a million dove si odiano tutti, i poliziotti, i neri, gli immigrati, perché dove c'è poco da fare si fa questo, perché in mezzo al nulla si pensa questo. La bellezza di avere vent'anni è questa, pensare che forse una speranza c'è magari prendendo a calci tutto, prendendo a calci tutto forse non cambi il mondo ma fai vedere che ci sei, magari ci scappa pure che qualcuno ti nota e tira calci insieme a te. Axl Rose e gli altri vanno a Los Angeles con questo spirito, vogliono fare il botto perché in mezzo agli stati uniti non li noterà nessuno. Arrivano e devono sfogarsi, tra sesso, alcool, droghe, soldi racimolati anche per fumare le sigarette per conto di un'agenzia che studia gli effetti del fumo. Loro devono farsi notare, loro hanno gli attributi per farsi notare, per lascire il segno, forse non sanno come. Che sanno fare? sanno suonare, neanche sono i piu' bravi, ma continuano a farlo, ognuno per strade diverse, in gruppi diversi. Ma un giorno si incontrano tutti e 5 Axl, Slash, Izzy, Duff e Steven. I 5 sono la giusta amalgama, Izzy e Duff sono perfino bravi a scrivere canzoni. Fanno un demo dove riversano tutta la loro rabbia, la loro fretta, tutta la loro gioventù, la Geffen li nota e li mette sotto contratto. Sanno che questi sono il fuoco, magari bruceranno subito, ma fiamme alte così non si vedevano in America da anni, forse dai Ramones. I Guns non si accontantano del contratto, loro vogliono esplodere, essere la bomba del rock 'n roll, vogliono perdere la testa, ed essere delel star è la scusa buona per farlo. E hanno ancora cose da dire, hanno da sfogare la loro rabbia, diretta versco chi non si sa, non ha nemmeno importanza, devono parlare dei loro amori, devono parlare delle loro droghe, della loro nuova città, di pompini, del vino di Los Angeles.
Non si inventano nulla musicalemnte parlando, hanno ascoltato Ac/Dc, Led Zeppelin, Black Sabbath, Aerosmith, Rolling Stones. Prendono qualcosa da tutti loro, hard rock, blues, poi ci mettono una cosa che non hanno solo loro, ma che hanno più sviluppata, ci mettono la voglia, la loro attitudine, ci mettono il loro essere punk. Sono 5 punk che fanno hard rock, 5 stronzi. Perché questo disco rimane uno tra i più famosi e più venduti della storia? perché i Guns erano veramente pronti ad esplodere, erano veramente 5 fuori di testa con voglia di sfogarsi e divertirsi, di essere veloci, e questo nel loro disco si sente.
Qualcuno ha detto che erano 5 nullità che insieme erano la più grande rock band di sempre, probabilmente è così. Da soli zero, insieme una piccola macchina da guerra. Infatti poi quando i loro ego si ingigantirono finì tutto, pensarono soltanto al successo, non ai soldi, all'essere sulla cresta dell'onda, ma i Guns perdendo i pezzi non seppero mai ripetersi.
Il disco è la trasposizione di quanto ho detto, la voglia di riscatto e la frenesia di Welcome to the jungle, i riff e i ritmi di Out ta get me e Mr Brownstone con i loro riferiemnti alla droga. La velocità di Nightrain e It's so easy (all'origine molto più lenta e ripubblicata poi su Lies). Il ritornello anthemico di Paradise City, che fece cantare a tutti come sarebbe bello andare in un mondo pieno di belle ragazze e erba da fumare. E poi via così, tra hard rock, blues, riff famosissimi (Sweet child of mine) e assoli di Slash. Rock insomma, America insommma, gioventù insomma. Un treno nella notte che passa, pieno di gente che pippa, tromba e beve. Ma erano questo.

It's only rock and roll.

Tracklist:

Welcome to the Jungle
It's So Easy
Nightrain
Out Ta Get Me
Mr. Brownston
Paradise City
My Michelle
Think About You
Sweet Child O' Mine
You're Crazy
Anything Goes
Rocket Queen

lunedì 8 settembre 2008

12305esima notte




Questa è la mia 12305ma notte
Le prime due migliaia
le potresti anche dimenticare anch'io l'ho già fatto
Anche questa qui è quasi finita

Ciò che rimane è nicotina e dita gialle

Molte delle precedenti le ho già sprecate
e ridotte in briciole
in molte consumato, esausto, fuggitivo
volatilizzato, a caccia del Drago
In parecchie ci sono andato molto vicino
in genere alla fine, vicino alla fine,
verso la fine, verso il mattino
che trascorre sommerso

Ciò che resta è alcool e sogni confusi

Alcuni sembravano non finire mai e io uscivo
lentamente, per aspettare là dove non passa nessun bus
tutti già passati, finora, fino al 12305

In alcuni c'eri tu, ma io non ero completamente là
In molti ti ho cercato nel sonno
In molti ti ho cercato mentre dormivo

Cosa rimane?

Da qui a Marte la distanza era minore che fra me e te
Sembravo esser fatto di antimateria-pericoloso!

Era la mia 12305ma notte quella nella quale mi sei apparsa tu
facesti risplendere i tuoi occhi probabilmente non è un caso
Tu eri alla medesima ricerca e per il medesimo motivo
questo probabilmente ti portò a me
Eri il mio specchio segreto
Ti sollevai attirandoti verso di me
Dentro di te potevo vedere me stesso - e viceversa
Non destate l'amato finché non piaccia a lui
finché non piaccia a lui

lunedì 1 settembre 2008

Duran Duran, Roma 15 Luglio 2008





Dunque, è che non ho mai scritto niente perché volevo fare un discorso lungo e non mi andava in questo periodo di connessioni sporadiche. Sono andato al concerto di roma il 15 luglio, foto fotine fotone fotette le potete vedere nella mia pagina myspace, se invece le volete grandi e belle (e stranamente sono belle davvero alcune) basta chiedere e il piu' presto pissibile vi sarà dato.
Mi hanno preso in giro in molti per essere andato a vedere i duran duran. Chi mi ha preso in giro logicamente neanche sa chi sono veramente i Duran Duran. E' vero erano la band che ha costruito intorno a loro il culto dell'immagine. Gli idoli, volontari e consapevoli, di ragazzine estasiate interessate più il sorriso di Simon e il viso da fotomodello di John che le loro canzoni. Hanno scritto canzoni per vendere, è vero, si sono piegati presto alla ricerca del successo. Del successo più che dei soldi secondo me, del voler essere sulla cresta dell'onda, di voler essere il massimo. Ma paragonare i Duran ad altri gruppi, ad altre canzonette degli anni 80 è sbagliato. Rhodes, Andy Taylor (e Cuccurullo poi) e Le Bon sanno scrivere canzoni e questo alla lunga viene sempre fuori. Anche nel periodo di maggior succeso, di lustrini e pailettes di ospitate televisive in ogni dove hanno tirato fuori dal cilindro canzoni che altri non sanno scrivere neanche se si mettono a piangere. Do you believe in shame, all she wants is, el diablo (a nome arcadia) sono lì a dimostare questo. Quando tutti cercavano di dimenticarli con un certo imbarazzo perché in piena epoca grunge non si poteva parlar bene degli anni 80 o eri out, il riff di ordinary world (fantastica canzone, triste ma eccezionale testo) ha ricordato che se una cosa è bella è bella al di la' delal moda del momento.
Molti mischiano i Duran nel calderone anni 80, insieme a Wham, Belinda carlise, echissà quale altra oscenità, in realtà i duran erano 5 ragazzini fan di bowie, velvet underground, john foxx, roxy nusic, genesis, brian eno e altri. erano stati colpiti dell'ondata punk, avevano cominciato a fare musica mentre esplodeva la new wave e ascoltando il loro primi dischi tutto questo viene fuori. Hanno creato un genere, ho un sotto genere se volete, sono sempre stati attenti a non ripetersi, sono stati i primi a capire il valore del videoclip e a fare video che si sono spinti oltre in molti sensi, per l'epoca.
Fatta questa lunga premessa, il concerto:
ho sempre sentito dire che ormai erano delle statue di sale, Simon senza voce. Invece.. nulla di piu' falso, tutti carichi, Simon in perfetta forma, anche vocale, tra il gruppo c'è intesa specie tra John e Simon, unica pecca della performance magari un po' sotto tono il chitarrista arrivato da poco (Andy se n'è ri-ri-ri-andato). I pezzi nuovi dal vivo non sono male, anche se ovviamente ero lì per sentirmi planeth earth e altre cose del primo periodo. Mezz'ora di electroset con 4 sintetizzatori compresa la batteria elettronica di Nick, dico mezz'ora, con all she want is legata a warm lethearette dei the normal (se non la conoscete sapevatela). Pubblico coinvolto da le bon sia durante le canzoni su durante gli intervalli, si vedeva che era in una serata di grazia (anche fisica a giudicare dai salti). Unico peccato non hanno fatto ne the chauffeur ne hold back the rain. Ma in fondo è stato bello canatre anche durante qualche amenità tipo the reflex, TANANA NA' TANANA NA', e la bruttina e famosissima wild boys. La presentazione della band durante Girls on film è stata una delle cose migliori che ho visto fare in un concerto, 10 minuti al massimo davvero. Bisogna vederli una volta nella vita. Miglior mio concerto dell'anno? forse no, quello piu' atteso, piu' dei sigur e quasi quanto quello dei neubauten, lo devo ammettere.