mercoledì 29 ottobre 2008

Coma




Hey mi hai sorpreso in un coma
e non penso di voler
più ritornare a questo....mondo di nuovo
mi piace abbastanza il coma
perchè nessuno riuscirà mai
oh, a farmi ritornare a questo .... mondo di nuovo
Ora mi sento come se stessi fluttuando via
non riesco a sentire tutta la pressione
e mi piace così
Ma il mio corpo sta chiamando
il mio corpo sta chiamando
non tornerai a questo....mondo di nuovo
Sospeso in un mare profondo di oscurità
Ho la luce alla fine
Ho un teschio sull’albero maestro
Beh, sono andato a navigare, sono andato a navigare
Potrei andarmene così facilmente
mentre gli amici mi chiamano
Dicevo che loro
loro lasciano tutto sulle mie spalle
mentre tutto ciò di cui avevo bisogno era chiarezza
e qualcuno che mi dicesse
che cazzo sta succedendo
Dannazione!

Scivolando sempre più lontano
è un miracolo quanto a lungo si possa restare
in un mondo creato dalla nostra mente
in un mondo pieno di merda

Aiutami
Aiutami
Aiutami
Aiutami
Bastardo

Ti prego di capirmi
Mi sto arrampicando attraverso i rottami
di tutti i miei sogni contorti
Ma questa indagine da due soldi non può proprio
soffocare tutte le mie grida
E sto aspettando all’inrcocio
Aspetto te
aspetto te
Dove sei

Nessuno mi scoccerà più
Nessuno mi incasinerà più il cervello
Non riesco a capire a che serve tutto questo lottare
Ma si sta così bene qui sotto la sabbia
Vorrei che tu potessi vederlo
perchè non c’è niente da vedere
C’è pace qui, e a me sta bene
non è come il mondo dove vivevo
Non ho mai voluto vivere veramente

Dagli un’altra scossa
Dà un’altra scossa a questo figlio di puttana

Tu vivi la tua vita come se fosse un coma
perciò non mi dirai perchè dovremmo volerlo
con tutte le tue ragioni è
è piuttosto difficile da credere
Ma chi sono io per dirti che ho visto
una qualunque ragione per cui dovresti restare
Forse staremmo comunque meglio senza di te

Hai un biglietto di sola andata
sulla tua corsa dell’ultima occasione
Un biglietto di sola andata
per il tuo suicidio
Un biglietto di sola andata
e non c’è modo di uscirne vivi
E tutta questa sciocca conversazione
che ti ha lasciato al freddo
non è di grande consolazione
quando ti senti cosi debole e vecchio
Ma se la casa è dove c’è il cuore
allora ci sono storie da raccontare
No a te non serve un dottore
Nessun altro può guarire la tua anima

La tua mente è sottomessa
la tua vita è sul baratro
Ma nessuno ha premuto il grilletto
Si sono solo fatti da parte
Sono investiti dall’acqua
mentre li guardi salutandoli con la mano
La mattina chiameranno
attenderanno al telefono
aspetteranno una risposta
mentre tu sai che non c’è nessuno in casa
E quando il telefono smetteva di squillare
non era colpa di nessuno se non tua
C’erano sempre troppi avvertimenti
C’erano sempre segnali sottili
E lo avresti visto arrivare
ma ti abbiamo dato troppo tempo
E quando dicevi che nessuno sta ascoltando
perchè il tuo migliore amico avrebbe lasciato cadere una moneta
Qualche volta siamo così stanchi di aspettare
un modo per trascorrere il nostro tempo
Ed “è così facile” essere socievoli
“è così facile” essere grandi
già, è così facile essere affamati
quando non hai niente da perdere
E vorrei poterti aiutare
con quello che speri di trovare
ma sono ancora qua fuori ad aspettare
a guardare fotogrammi della mia vita
mentre tu raggiungi il punto di non ritorno
So che ci vorrà del tempo
per guarire i ricordi spezzati
di cui un altro uomo avrà bisogno
solo per sopravvivere

(slash/rose)

domenica 26 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

Spettacoli d'arti varie di disannamorati di te





Serena ha 26 anni, era sempre sorridente da bambina, a 15 anni provò a dare il suo primo bacio a Scott, il ragazzetto americano venuto per un anno in Italia. Scott la scansò ridendo, mezz'ora dopo andò nella stanza di sopra con Michela, quella con le tette grosse. Da allora Serena ha sempre quel sorriso triste che fa sentire a disagio chi le sta intorno. Quando incontra qualcuno ora lo guarda con occhi ingrigiti. Non ha più speranza in niente. Serena è sempre stata sola. Domenica prossima parte per Barcellona, solo andata.

Luca era l'idolo di tutti, 20 anni, bello, simpatico, spigliato, sicuro. Al liceo tutte lo cercavano con gli occhi. Per i suoi amici era l'idolo, quello da seguire. Fabrizio, il fratello più piccolo, lo adorava. Chiedeva consiglio su come fare con le ragazze, come giocare a calcetto, dove andare quando saltava le lezioni. Da quando Luca se n'è andato a Parigi con la sua ragazza, 3 anni fa, Fabrizio gira a vuoto. Non sa più prendere una decisione. Voleva telefonare a suo fratello per chiedergli a facoltà iscriversi, poi ha pensato che era meglio parlargli di persona. Allora per un anno è rimasto senza fa niente in attesa della decisione giusta.

Daniele non è mai piaciuto. Era troppo grasso, troppo alto, troppo magro, troppo alternativo, troppo alla moda, troppo un amico, troppo timido, troppo strano, troppo ordinario, troppo grigio, troppo in disparte, troppo brutto. Ma Daniele era una persona dal cuore d'oro. Vedrai Daniele che una persona come te non può essere da sola per tanto tempo, gli dicevano le ragazze. Finché un giorno arrivò una ragazza che gli disse che lui era tutto quello che stava cercando. Che era lei, proprio lei quella che stava aspettando, che si sarebbero potuti amare. Lei sparì poco dopo.
Ora Daniele, a 27 anni, sembra il prototipo della ragazzina anoressica. Sta a casa guarda la tv e all'ora di pranzo si fuma tre sigarette. Ora ha un biglietto per Berlino vicino il letto.

Patrizia era l'amica di Anna. Anna era bella, Patrizia era semplicemente brutta, senza mezzi termini o mezzi bugie. Dopo un po' se ne era resa conto pure lei. Niente illusioni. Tutti avevano il numero di cellulare di Patrizia perché volevano parlare di Anna, avere consigli, rimedi per cavolate fatte. E lei una volta chiuse le telefonate si metteva a piangere. Sono passati dieci anni, Anna ormai è sparita ma Patrizia sta ancora aspettando che qualcuno telefoni per lei.

Quando che trovarono Simone dentro il garage con la macchina del padre ancora accesa nessuno capì. Simone era sempre sorridente, si era appena diplomato, a settembreottobre sarebbe andato all'università, aveva anche una ragazza, Silvia. Nemmeno Silvia aveva capito. Per un paio di giorni non capì niente nessuno. Simone era lì effettivamente morto però non era morto perché non poteva essere morto. Lui? Impossibile. Poi almeno questo fu accettato, ma dopo 2 anni nessuno ha ancora ha capito perché non c'è più quel bravo ragazzo che sorride nelle foto.

Il giorno che Laura disse a suo padre che era lesbica, e che specificò a suo padre che lesbica era il corrispondente femminile di frocio, fu una giornata tutto sommato serena. Erano stati molto peggio gli anni precedenti, a nascondere tutto, a portare pure un finto fidanzato a 18 anni. Il padre, nonostante l'educazione fatta all'aperto su banchi di nebbia (parole di Laura) non fece una piega. Non sapeva che voleva dire lesbica, ma non ebbe poi tanti problemi ad accettare la cosa. La madre impegnò un settimana a realizzare l'idea che non avrebbe avuto un nipotino. Poi si ricordò che anche la cugina di una sua amica aveva la figlia presbica o qualcosa del genere, quindi alla fine non era poi una cosa tanto strana. Poi si sà queste mode vanno e vengono.
- Insomma si presbica, Laura mia?
- Lesbica, mamma!
- Va ve' è sempre pe' di frocio, no?
- A parte che non si dice frocio, comunque si, è così diciamo
- Ma è una cosa che poi se passa?
- Mamma no! mica è una malattia, poi che ne so un giorno... che ne so io..
- Ma 'n nipotino non ce scappa eh?
- No.. passi el fidanzao finto ma mo pure in fijo finto 'n t'el posso porta'!
- Me fi ride..
- Perché?
- Perché quanno te incazzi parli dialetto pure te!
- .......Me voi vene ma'?
- E certo!
- Anche io!
- Ma mo do vai?
- Con Luisa volevamo prendere una casa.
- A me me dispiace che vai via, mica altro
- Si... però...
- Laura?
- Eh?
- Ma non c'hai paura che adesso al gente te prenda per il culo?
- Eh.. si..
- I paesetti è tutti cattivi La'..
- Ti ricordi come diceva babbo quando ero piccola?
- Che?
- Se non stamo bene qui giremo a Roma!
- Eh.. però chiamame sa'!
- Ahahahah!

martedì 14 ottobre 2008

L'eroe del giorno




Eccomi, sono l'eroe del giorno, ti ricordi di me? Si lo so, lo dicevo sempre ma avevo comunque una buona ragione per dirlo, no? Prima che ti conoscessi ero l'eroe del giorno dopo, del dopo sbronza. Mi svegliavo con la testa crepata in due, una sete della madonna, l'alito di un posacenere, il sapore del gin tonic in bocca e la consapevolezza di aver fatto qualche figura di merda. Ma soprattutto avevo sensi di colpa. Mai più dicevo, era l'ultima volta che bevevo, ero pronto a smettere di fumare, mai più una serata così. Ed ero sicuro che ce l'avrei fatta, mi sentivo l'eroe del giorno perché solo pensandolo ci ero riuscito! Inutile che i miei amici il giorno mi accogliessero con il solito rito.
Passata?
Passata cosa?
La sventola!
L'eroe del giorno anche per loro insomma. Provavano a riprendermi ma non ci riuscivano, ero sicuro, l'ultima volta. Loro non lo sapevano ma io ero già cambiato. Poi la sera, la prima sigaretta, e il fine settimana dopo altro risveglio con il mal di testa.
Poi sei arrivata all'improvviso ed ero sempre l'eroe del giorno per te. Tutti i giorni. Mi sentivo bello, figo, mi sentivo perfetto, anche io. Mi guardavo allo specchio e mi sentivo diverso. Ero perfino più alto, sai? Ero anche per me degno di un monumento o di un servizio in tv perché avevo di fianco te.
Purtroppo la bellezza sta negli occhi di chi guarda, i giorni passavano, l'amore passava e, piano piano, non ero più bello. Potevo mettermi una camicia nuova, tagliarmi i capelli, allungarmi la barba, essere spiritoso. Ma al massimo erano cose mi stavano bene, non ero più bello, non erano più gli stessi occhi che mi guardavano. Non c'era più quella parola a promettere sorrisi e sesso. Poco dopo sei andata via.
Allora ho ricominciato a fare quello che facevo prima. Ho ricominciato a correre. Non volevo essere raggiunto dalle macchine di questa città, dai sogni, dalla stupidità, dalla stronzaggine di questa città. Dalla morale di questa città. Purtroppo non ho corso abbastanza. Mi stanno raggiungendo. Provano a prendermi e ci stanno per riuscire. E poi non sono riuscito a correre neanche così tanto da te. Mi hanno raggiunto anche il tuo ricordo, il tuo profumo, lo spazzolino che hai lasciato qua e che non sono riuscito a buttare via. Alla fine mi hanno raggiunto tutti.
Allora quando riesco a stare da solo a casa mia, a vedere la televisione, senza sentire nessuno, lontano dalla palta dei rumori, dei ricordi, delle macchine, allora per un po' mi sento di nuovo l'eroe del giorno.

lunedì 13 ottobre 2008

Shine on

The house of love



Apoptygna Berzek

martedì 7 ottobre 2008

Quella faccia un po' così






Alla faccia di chi mi dice cha ascolto soltanto roba vecchia ormai è da tempo che ascolto il nuovo dei Tv on the radio. Certo ascoltare un gruppo che per il terzo disco propone new wave un po' strana (ma da qui ai Talking Heads ce ne corre) con la voce di Peter Gabriel sarebbe una faccenda considerata d'avanguardia se fossimo nel 1978, adesso nel 2008 mi si può sempre dire che fondamentalmente non mi allontano più di tanto dal seminato, ma il tempo non è una retta è un piano dove tutto succede contemporanemante, quindi sono , sono stato, e sarò comunque al passo con i tempi. E' fisica quantistica, è realtà, ho ragione, ho vinto!

Il problema che ho con questo disco penso che prima o poi sia capitato a tutti quelli che hanno passione per la musica, tutti quelli che cercano qualcosa di nuovo o che hanno con la musica un rapporto speciale. Insomma sto parlando di quelli che riescono a rendersi conto che i Negramaro fanno schifo senza che qualcuno glielo spieghi. Quelli che, fatti crescere dal padre a pane e Doors e Dire Straits, non hanno dubbi nel dire che il miglior disco di Knopfler e compagni è Communiqué, altro che Brothers in arms. Ecco mi sta succedendo che io sto lì e vedo che ovunque si celebrano festeggiamenti e si dichiarano entusiasti e io mi metto dietro, in terza fila a gridare "YEAH!" anche io, ma senza troppa convinzione, urlando più perché non vedo una ragione per non farlo che perché veda ragioni per farlo. E me ne sto là con un'aria piuttosto inebetita, un'espressione un po' così, perplesso e senza capire perché si stiano sparando i fuochi d'artifico pur non essendo Ferragosto.
Mi sento come quando i miei amici ridono per le battute di Panariello e io non accenno neanche una smorfia. Intendiamoci, questo disco mi piace ma tutto sto salto di qualità rispetto a Return of... non lo sento, anzi in certi passaggi penso che manca una sfumatura che prima invece c'era. Certo non è un disco fotocopia come hanno fatto gli Strokes cambiando la copertina e titoli per sfornare il secondo disco, hanno personalità, hanno buone idee. Un disco così va bene sempre, mentre guido, mentre sto al pc, mentre vado a correre, mentre lavoro, mentre lavo camicie, mentre faccio tutto, ma se voglio prendere un disco con l'idea di concentrarmi su quello, beh, prendo altro. Solo questione di gusti? forse ma forse no.. E intanto vivo in questo stato di Missing Undertanding.

Mi sembrano canzoni belle ma non bellissime, le migliori Family tree e DLZ, forse manca il guizzo che sentivo in Wolf like me. E' il disco che ascolterò quando i miei amici verranno in macchina con me e mi chiederanno di mettere su un cd, non potendo mettere i Nurse with wound, metterò questo, che è particolare, è ben fatto, è prodotto da Dio, meglio del precedente e.. e... e basta.
Ma mi piace, non dico sia un brutto disco, però ecco mi piace come mi può piacere Fiorentina - Udinese, magari sarà una bella partita, però domani gioca l'Inter e so che avrò Ibrahimovic e un altro tipo di coinvolgimento, mi piace come mi piaceva leggere le avventure del simpatico e buon Paperoga ma speravo che nella prossima storia il protagonista fosse Paperino, il personaggio che ha fatto della meschinità una dote positiva. Mi piace come il primo fine settimana libero dopo le ferie, si sei contennto ma vuoi mettere il mese prima? Mi sento come quando esco dal cinema e non posso dire che il film mi sia dispiaciuto e allora chi mi chiede qualcosa dico "è un bel film". Così... in fondo perché no... mica fa schifo, anzi è ben recitato, ben girato, ben scenggiato..

Ecco è un bell'album, ma io non vi capisco...

lunedì 6 ottobre 2008

(This is not a) love post





Avevo scritto un post in cui parlavo di una cosa che mi era successa, ma rileggendo ho visto che parlavo parlavo ma non dicevo nulla. E lo dicevo pure male. Siccome di gente che dice niente ne è pieno il mondo ho pensato di non ingrossare le file. Però penso che adesso invece qualcosa ho detto.

Che c'entra la foto? I P.I.L. qualcosa dire ce l'avevano.

domenica 5 ottobre 2008

Ieri sera....




...ero il ghepardo de na volta...