martedì 14 ottobre 2008

L'eroe del giorno




Eccomi, sono l'eroe del giorno, ti ricordi di me? Si lo so, lo dicevo sempre ma avevo comunque una buona ragione per dirlo, no? Prima che ti conoscessi ero l'eroe del giorno dopo, del dopo sbronza. Mi svegliavo con la testa crepata in due, una sete della madonna, l'alito di un posacenere, il sapore del gin tonic in bocca e la consapevolezza di aver fatto qualche figura di merda. Ma soprattutto avevo sensi di colpa. Mai più dicevo, era l'ultima volta che bevevo, ero pronto a smettere di fumare, mai più una serata così. Ed ero sicuro che ce l'avrei fatta, mi sentivo l'eroe del giorno perché solo pensandolo ci ero riuscito! Inutile che i miei amici il giorno mi accogliessero con il solito rito.
Passata?
Passata cosa?
La sventola!
L'eroe del giorno anche per loro insomma. Provavano a riprendermi ma non ci riuscivano, ero sicuro, l'ultima volta. Loro non lo sapevano ma io ero già cambiato. Poi la sera, la prima sigaretta, e il fine settimana dopo altro risveglio con il mal di testa.
Poi sei arrivata all'improvviso ed ero sempre l'eroe del giorno per te. Tutti i giorni. Mi sentivo bello, figo, mi sentivo perfetto, anche io. Mi guardavo allo specchio e mi sentivo diverso. Ero perfino più alto, sai? Ero anche per me degno di un monumento o di un servizio in tv perché avevo di fianco te.
Purtroppo la bellezza sta negli occhi di chi guarda, i giorni passavano, l'amore passava e, piano piano, non ero più bello. Potevo mettermi una camicia nuova, tagliarmi i capelli, allungarmi la barba, essere spiritoso. Ma al massimo erano cose mi stavano bene, non ero più bello, non erano più gli stessi occhi che mi guardavano. Non c'era più quella parola a promettere sorrisi e sesso. Poco dopo sei andata via.
Allora ho ricominciato a fare quello che facevo prima. Ho ricominciato a correre. Non volevo essere raggiunto dalle macchine di questa città, dai sogni, dalla stupidità, dalla stronzaggine di questa città. Dalla morale di questa città. Purtroppo non ho corso abbastanza. Mi stanno raggiungendo. Provano a prendermi e ci stanno per riuscire. E poi non sono riuscito a correre neanche così tanto da te. Mi hanno raggiunto anche il tuo ricordo, il tuo profumo, lo spazzolino che hai lasciato qua e che non sono riuscito a buttare via. Alla fine mi hanno raggiunto tutti.
Allora quando riesco a stare da solo a casa mia, a vedere la televisione, senza sentire nessuno, lontano dalla palta dei rumori, dei ricordi, delle macchine, allora per un po' mi sento di nuovo l'eroe del giorno.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mama they try and break me
la odiavo questa canzone, poi se ti ispira queste cose belle ma tristi..

è davvero brutto non essere degli eroi per nessuno, ma io credo che al mondo esistano più non-eroi che veri-eroi, almeno non si è soli.
un abbraccio

Final Solution ha detto...

Perché sconfitta?

beh volevo scrivere e avevo in mente qualcosa di diverso, poi questa canozne mi è entrata in fissa e alla fine il 50% è ispirato dalla canzone.

Si è vero che di eroi ce ne sono pochi...

Anonimo ha detto...

io sono la mia eroina, e lascio pure il doppio senso!...l'eroe del giorno, credo sia una definizione così strana, se uno è un eroe lo è sempre, sennò è un'immagine...

Anonimo ha detto...

Caro/a anonimo/a hai centrato proprio il punto. Quando una persona sente vivo il bisogno di essere eroe almeno per un giorno vuol dire che in tutti gli altri giorni la realtà ha preso il sopravvento e lo ha fatto sentire diversamente. In questo mondo esistono tante persone speciali. Qualcuno ha la fortuna di accorgersene, qualcuno no.
Non c'è cosa più triste di una bella persona che non sa vedersi...

Anonimo ha detto...

concordo krishel...aggiungo però che ci sono giorni in cui, per quanto ognuno sia speciale a modo suo, è impossibile sentirsi un eroe. Però forse, proprio superare quei giorni è un grande atto eroico, accettare i segni e le ferite del tempo e della vita ci rende degli eroi.
anonima=anna