giovedì 25 ottobre 2007

Ho fatto un sogno


Ho fatto un sogno stanotte. E' Marzo 2006, si sta per andare alle urne e Montezemolo sta zitto, la maggioranza in parlamento non ha votato una legge elettorale da repubblica delle banane, con il bene placido di qualcuno dell'opposizione come invece é successo. Si va a votare, a destra c'è Berlusconi (è un sogno, non è un miracolo) a sinistra c'è Veltroni. Prodi no, il governo Prodi era caduto nel 98 a causa di turbolenze nella maggioranza e adesso dopo il belloccio Rutelli hanno deciso di non ripresentare Prodi. Rifondazione comunista ha deciso di non dare un colpo al cerchio e uno alla botte e dice chiaramente quello che vuole fare, senza stare a chiamare quello perché é gay, quell'altro perché è no global, quello perchè lì, quello perché la'. Insomma fa un partito serio, dice quello che vuole proporre. E non fa campagna acquisti in giro per l'elettorato.
Andiamo a votare e Montezemolo continua a tacere.
Andiamo a votare, gli Exit poll della Nexus danno Forza Italia al 75% e Alleanza Nazionale al 43%, il resto agli altri partiti della casa delle libertà. Logicamnete vince la sinistra. Al senato ha la maggioranza piena, 22 senatori in piu' rispetto all'opposizione. L'Udeur ne ha 3. Montezemolo tace.
Mastella vista la situazione a lui favorevole pretende il ministero della giustiza. Gli viene proposto di andare a fanculo. Mastella dice che se le cose stanno così va con il Polo.
Veltroni dice che va bene.
Mastella dice che scherzava.
Veltroni dice che lui era serio.
Mastella si accontenta del ministero dell olive in scatola.
Veltroni piange per l'occasione sprecata.
La Binetti esagera con il cilicio e va a curarsi in america dai Mormoni.
Montezemolo tace.
Bertinotti ammette che effettivamente negli ultimi anni non c'ha capito un cazzo e lascia il suo posto alla Rossanda.
Diliberto capisce che forse è meglio fare un partito comunista solo e chiede alla Rossanda di fondersi. Si chiamerà Reds strikes back, che dà anche un tono di internazionalità.
Montezemolo tace.
Veltroni dice che per quanto ci si sforza a lui Putin non sembra per niente un grande democratico e aggiunge che il partito democratico volendo lo si puo' pure fare.. ma per favore no! La Binetti no!
Non sarà il massimo ma meglio di adesso..

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